Tesori d'arte nelle chiese del Bellunese: L’altare a battenti di Santa Maria a Pieve di Cadore
Tesori d'arte nelle chiese del Bellunese: L’altare a battenti di Santa Maria a Pieve di Cadore
Tesori d'arte nelle chiese del Bellunese: L’altare a battenti di Santa Maria a Pieve di Cadore
Tesori d'arte nelle chiese del Bellunese: L’altare a battenti di Santa Maria a Pieve di Cadore
Tesori d'arte nelle chiese del Bellunese: L’altare a battenti di Santa Maria a Pieve di Cadore
Provincia di Belluno

Tesori d'arte nelle chiese del Bellunese: L’altare a battenti di Santa Maria a Pieve di Cadore

Prezzo di listino €20,00 €0,00 Prezzo unitario per
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Un volume appassionante, che racconta, lavorata a trama fitta assieme al minuzioso lavoro di analisi tecnica e documentale, l’incredibile storia di intrecci, vicende umane e storiche che circondano questo prezioso capolavoro di arte sacra, realizzato sul finire del ‘400, ospitato nella pieve cadorina sino agli inizi dell ‘800 e che poi, scomposto, inizia il suo viaggio frammentato. Un viaggio che, ricostruito a ritroso, così tanto ci rivela del vivere nell’arco alpino a cavallo nei secoli, delle usanze delle botteghe, delle maestranze, dei mercanti e della devozione locale.

Un incredibile viaggio che ha preso il via sull’onda del rinvenimento fatto, nel 2005, dall’allora ispettrice di zona per la Soprintendenza storico artistica Marta Mazza, che ha dato inizio ad una nuova fase di ricerca teorica e tecnica, concretizzata in un importante restauro e magistralmente messa a disposizione di tutti in questo volume, curato in maniera davvero apprezzabile da Letizia Lonzi.

Un Flügelaltar uscito dalla bottega tirolese di Bressanone, ricondotto alla mano del maestro Ruprecht Potsch, supportato da un (ancora) ignoto e dotatissimo scultore. Una storia che parte dalla chiesa arcidiaconale di Santa Maria Nascente di Pieve di Cadore e, per motivi ignoti, viene smembrata e si disperde. A volte vicino, come nel caso delle statue degli apostoli Pietro e Paolo, ritrovati nella chiesa della non distante frazione di Pozzale, smontati dal loro luogo originario e camuffati sotto strati di interventi posticci. A volte dall’altro capo d’Italia, come nel caso della Madonna lignea, oggi esposta all’interno dei musei civici torinesi, che faceva parte delle collezioni d’Azeglio, ma che grazie al lavoro certosino svolto in questi anni, ormai è ricondotta come parte dell’opera originale.

Oggi, come allora, un altare crocevia di arte, relazioni, epoche storiche, che svela e si plasma su contaminazioni e relazioni. Un altare che, ancora una volta, racconta le nostre Dolomiti come fulcro dell’incontro tra il mondo nordico germanico e quello affacciato sull’oriente veneziano. Capace, nella sua sintesi potente, di destare l’interesse di mercanti d’arte e di collezionisti. Non è noto cosa, di preciso, abbia provocato, e poi continuato, la dispersione delle parti, ma questo volume dà senza dubbio luce ad un lavoro straordinario, raccontando “Un importante tassello di storia cadorina torna oggi alla luce, e lo fa in modo chiaro e ben definito, grazie alla passione e alla competenza di validi ricercatori e ricercatrici e di sostenitori istituzionali che hanno creduto nel progetto non nascondendo il desiderio di poter riproporre, un giorno non troppo lontano, l’assetto primigenio del Flügelaltar di Pieve di Cadore”, come chiosa la stessa Lonzi in prefazione.

Autore: a cura di Letizia Lonzi
Editore: Provincia di Belluno
Anno: 2021
ISBN: ISBN 978-88-88744-56-8
Copertina: Cartonata
N. Pagine: 152
Stampa: Colore
Dimensioni: 210 x 280 mm


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